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la kinesiopatia

ed il mal di testa

 

piccola guida su uno dei malesseri più comuni

 

premessa

Il mal di testa, nelle sue varie manifestazioni, è uno dei più frequenti disturbi nel mondo e la forma dolorosa più diffusa nell'umanità. Presto o tardi, anche se in maniera occasionale, ognuno di noi proverà dolore alla testa.

Ma per il 15-20% della popolazione, il mal di testa non è un disturbo occasionale, ma diventa un compagno sgradito che torna a manifestarsi cronicamente, nonostante i tentativi di liberarsene.

Il mal di testa non è una malattia o un'entità patologica singola, ma si può manifestare in differenti forme e spesso ha origine da una costellazione di concause che si alimentano vicendevolmente.

Anche se molte persone ritengono che sia il "cervello" a far male, nel mal di testa sono le strutture quali le arterie cerebrali o craniche, i nervi, i muscoli e la cute del cranio a provocare le sensazioni dolorose, in quanto il cervello e le membrane che lo rivestono direttamente non sono dotate di terminazioni nervose che riconoscono il dolore. Quando, queste strutture, dotate di innervazioni dolorifiche, sono sottoposte a tensione, a stiramenti, a compressioni, a processi infiammatori o irritativi, o a tutte queste manifestazioni insieme anche se in forma minima, si scatena il mal di testa.

Occorre tener presente che anche tensioni in aree distanti del corpo o stress possono facilitare, cioè rendere più sensibili, le terminazioni nervose a livello della testa, rendendo dolorosi stimoli o tensioni locali che, viceversa, non lo sarebbero.

Il corpo, funzionalmente, non è scisso in segmenti divisi fra loro, ma è costituito da un'insieme di correlazioni non solo spaziali, ma anche funzionali o neurologiche. Ogni informazione, ogni stimolo che il corpo riceve viene identificato e catalogato dal sistema nervoso secondo parametri propri. Ad esempio, le terminazioni nervose, che ricevono informazioni dalla zona gastrica, la cosiddetta bocca dello stomaco, sovrappongono i loro stimoli a quelli provenienti dal diaframma, dalla zona sub-occipitale e si sommano a tutti gli stimoli muscolari del collo; una irritazione in una qualsiasi di queste zone può quindi ripercuotersi su ognuna delle altre.

Occorre tener presente che il dolore in realtà è un amico che ci segnala che qualcosa non funziona nel corpo, ma che non sempre ci fornisce una indicazione esatta di dove è il problema. Infatti si può manifestare spesso in forma "riflessa", distante, cioè, dalla reale sede di lesione.

il dolore

Le spiegazioni sulla causa del dolore, da un punto di vista neurologico e fisiologico, sono in realtà abbastanza controverse e contraddittorie e spesso non convincono soprattutto se si osservano i "fenomeni anomali": fachiri che effettivamente siedono sui chiodi, persone che camminano sul fuoco, popolazioni quali quella degli indiani d'America che si sottoponevano a riti che oggi ci farebbero inorridire, ma anche, per rimanere più vicini alle nostre esperienze, donne che partoriscono senza dolore o persone che si sottopongono a piccoli interventi utilizzando l'ipnosi al posto dell'anestesia.

L'aspetto mentale assume, senza dubbio, un ruolo importante nella patogenesi del dolore: si potrebbe affermare che il dolore non esiste e che quello che percepiamo non è altro che l'interpretazione "emotiva" degli stimoli che riceve il nostro cervello.

Nel 1965 Melzack e Wall presentarono la teoria del "gate control", secondo cui esistono barriere (gate in inglese) in grado di controllare l'afflusso delle informazioni nervose: barriere che in condizioni particolari possono essere a loro volta inibite, favorendo la sensazione dolorosa e spesso la confusione di localizzazione.

Non tutte le percezioni sensoriali vengono inviate direttamente al cervello, permettendoci di localizzare la sede e l'origine dello stimolo: anzi molto frequentemente tali informazioni vengono diffuse in differenti parti del sistema nervoso, cerando una attivazione generalizzata; questo permette al corpo di essere pronto a reagire nel caso di bisogno.

Potremmo dire, ovviamente semplificando il problema, che il grado di attivazione del sistema determina la nostra prontezza a reagire alla situazioni: purtroppo, però, talvolta questo stato di allerta, non viene interrotto  o addirittura crea stati di iperattività o iper-riflessia, determinando una risposta di contrazione o spasmo che facilita la formazione della tensione e del dolore. Ogni stimolo, anche il più piccolo, normalmente subliminale e perciò non in grado di generare "fastidio", diventa la causa scatenante della "apertura degli argini" di quei gate che dovrebbero limitare l'afflusso di informazioni al cervello.

Dobbiamo considerare anche che in situazioni di ansia o stress, grazie alla loro azione eccitatoria sul sistema nervoso possono incrementare la sensibilità a stimoli normalmente non dolorosi. Questi aspetti ci permettono di renderci conto di come, quindi, sia complessa e diffusa la patogenesi di un malessere quale il mal di testa.

La chiave per risolvere efficacemente un mal di testa è, ovviamente, quello di individuare e rimuovere le cause, anche se, come abbiamo visto in breve,  possono essere molteplici e sovrapposte. Il dolore, come abbiamo già detto, è sicuramente fastidioso e invalidante, ma la sua funzione è quella di un amico che ci avverte che qualcosa non va nel nostro sistema, che ci indica che il nostro corpo non è più in grado di compensare quegli stress e quegli squilibri a cui è sottoposto.

Il mal di testa, quindi, è un campanello di allarme che ci avvisa che la nostra capacità di tolleranza è arrivata al limite e che esiste uno squilibrio in noi che deve essere preso seriamente in considerazione. Anche se il dolore può essere insopportabile, ed è necessario prendersene cura nel momento in cui si manifesta, l'utilizzare farmaci volti a ridurlo o eliminarlo può essere paragonabile a staccare l'allarme antincendio in una casa che sta bruciando.

Il corpo ha un suo intrinseco equilibrio mantenuto da sistemi complessi che interagiscono fra loro. Le eventuali interferenze su questi sistemi possono portare ad un disequilibrio. Lo scopo della Kinesiologia Transazionale, della Terapia Cranio-Sacrale, della Kinesiopatia è quello di identificare in maniera prioritaria le cause di questo squilibrio e, ove possibile, rimuoverle.

Ricorrendo al test muscolare o alla palpazione è possibile scoprire quali sistemi sono in squilibrio e intervenire in modo che le interferenze possano essere eliminate favorendo il ritorno alle normali condizioni che permettono di funzionare in modo armonioso e senza dolore.

classificazione dei tipi di mal di testa

DI seguito abbiamo voluto creare una piccola schematizzazione dei tipi di mal di testa, senza per questo creare una classificazione scientifica o rigida, in quanto, molti tipi di manifestazioni possono confondersi o presentarsi associati. Consideriamo in seguito alcuni tipi di mal di testa:

Cefalea muscolo-tensiva (mal di testa a localizzazione nucale e suboccipitale)

Emicrania

Cefalea da malocclusione

Mal di testa da turbe digestive

Mal di testa da allergie o processi sinusitici

conclusioni

Non abbiamo intenzione di esaurire l'argomento con la semplificazione attuata, in quanto esistono altri tipi di mal di testa, quali quello definito da week-end o quello di chiara origine emotiva, che possono essere comunque studiati e valutati dal Kinesiologo Transazionale e dal Kinesiopata o dal Terapista Cranio-Sacrale con estrema precisione ed in modo non invasivo: identificare con maggior precisione la/le causa/e di un disturbo significa accelerarne la soluzione: abbiamo voluto dare alcune informazioni e mostrare come un "semplice" mal di testa possa essere generato da tante e molteplici cause.

Non bisogna tuttavia sottovalutare l'importanza che assume la visione olistica di queste tecniche: la testa non è un qualche cosa di avulso dal corpo ma ne fa parte integralmente ed il corpo deve essere "curato" nel suo insieme per permettere che si rigeneri e stabilisca un equilibrio globale.

francesco gandolfi

francesco.ckt@kinesiopatia.it

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Aggiornato il: 03 aprile 2000